“Provare senza timore di sbagliare”
News

“Provare senza timore di sbagliare”

Ecco l’intervista di HOMI a Franco Costa, presidente Costa Group, azienda specializzata nella progettazione e arredamento di locali pubblici che vanta oltre 5.000 realizzazioni in tutto il Mondo e numerose collaborazioni con i più importanti brand del settore Food e Retail

Quanto è importante è il valore della progettazione/della cultura e tradizione italiana?

 

In generale sono fermamente convinto che il Made in Italy si sia un po’ fermato in questi anni. Per farlo davvero ripartire bisogna dare ai giovani l’opportunità di provare e fondare un sistema basato sulle esperienze e sulla sperimentazione. Rispetto agli altri, abbiamo un vantaggio: la storia che ci è stata tramandata. Gli altri devono fare esperienza del bello, noi, al contrario, troviamo cose belle e ricche di storia in ogni angolo del nostro Paese. Da qui deve nascere l’ispirazione.

 

A livello operativo, le aziende si devono riunire, non andare da sole come succedeva negli anni ‘80 o ‘90. Oggi bisogna unirsi, contaminarsi, perché non è facile riuscire ad avere successo da soli.

 

Anche se siamo fermi da più di un anno con la produzione, abbiamo comunque avuto riscontri molto positivi, perché abbiamo seminato bene e stiamo raccogliendo bene, raggiungendo anche clienti lontani in Australia e Stati Uniti. Abbiamo ad esempio consegnato Eataly Dallas e Londra, e anche il Mercato Centrale di Milano, tutto in piena pandemia. Ora dobbiamo trovare il modo di ripartire. Solo unendoci e facendo squadra riusciremo a riprendere la leadership. Ma senza le fiere non è la stessa cosa. L’evento fiera ha qualcosa di magico.

 

 

Leader nel progettare e creare ambienti: quale la più intrinseca funzione dell’arredo? Quali i più recenti trend nel settore?

 

C’è un grande ritorno all’essenziale. La gente ha voglia di tornare a vivere normalmente, purtroppo non avverrà dall’oggi al domani. Ci sono ancora tanti problemi legati alla pandemia.

 

 

Come si applicano i processi green alla vostra produzione? Quale la vostra attenzione a questi temi?

 

Rispetto alla sostenibilità siamo stati i primi a recuperare i fondi del caffè dagli Autogrill e trasformarli in panelli per costruire gli arredi degli stessi Autogrill. Altra nostra attività è il recupero dell’antico, di tutto ciò che spesso precocemente viene considerato scarto, qualcosa di superato. I mobili vecchi vengono recuperati, restaurati, rivisitati… per poi essere contestualizzati nei più begli alberghi del mondo. Alle volte si possono creare oggetti totalmente differenti, offrendo una seconda vita anche migliore della prima. Ora, per esempio, stiamo realizzando un hotel davanti al duomo di Como che è interamente ideato e costruito seguendo questa logica.

 

 

Quali consigli per architetti e retailer che vogliono progettare un’area food nel loro punto vendita o pensare a una home hospitality diversa di quello solitamente si vede?

 

Provare è l’unica cosa che si può fare e sbagliare è l’unico modo per imparare a fare bene. Ospitalità e ristorazione non funzionano mai da sole. Per far muovere l’ospitalità servono i sorrisi, passione, amore, anche qualità e design.

 

Anche i più bei mobili del mondo non fanno la differenza se il locale non “sorride”. Per non farci vincere dalla concorrenza straniera anche sul nostro terreno dobbiamo avere il coraggio di imparare e sperimentare. Non possiamo essere bravi da subito, dobbiamo provare.