Tempi che cambiano: le imprese di seconda generazione
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Tempi che cambiano: le imprese di seconda generazione

Innovazione, sperimentazione, strategia social, strumenti digitali. Quali cambiamenti e valori portano in azienda le nuove generazioni? Le esperienze e gli esempi di alcune aziende della Homi Community.

Innovazione non significa necessariamente creare oggetti nuovi ma saperli riadattare a esigenze e mode nuove. Il pensiero di Simona Picchi de Il Paralume, entrata nell’azienda creata dai genitori negli anni 60 “periodo dove in generale c’era molto più ottimismo nei mercati e dove la pianificazione del lavoro si gestiva con cadenze molto lunghe” è saldamente ancorato al valore del Made in Italy: “il nostro punto di forza, elemento distintivo e imprescindibile per la nostra clientela”... “In particolare, la nostra produzione (specchiere, lampade, lampadari, applique...) è di stampo classico-tradizionale e quindi non muta molto nel tempo: bisogna essere capaci di proporre dei piccoli cambiamenti quali colori, tessuti nuovi…” “In merito agli strumenti social e piattaforma di vendita online, noi li utilizziamo poco” puntualizza sottolineando l’importanza del contatto umano: “Le nostre collezioni sono molto particolari e il buyer continua a preferire vederle di persona”. 

 

L’ingresso in azienda della seconda generazione, non sempre di facile gestione – ammette Emanuele Bucco, attualmente alla guida di Lineasette - ha rappresentato una fondamentale occasione per diffondere lo spirito innovativo all’interno dell’azienda e per avviare processi di cambiamento, da condurre secondo una logica orientata al futuro, in cui si combinino continuità e rinnovamento, tradizione e innovazione. Se il vero obiettivo della successione è garantire la continuità dell’azienda nel medio-lungo periodo, questo risultato può essere raggiunto soltanto integrando il passaggio generazionale con la più generale strategia di sviluppo dell’azienda. Fare impresa oggi significa rileggere il passato nell’ottica del futuro e trovando il giusto equilibrio tra tradizione e cambiamento”. In tema di ispirazioni nel processo creativo spiega: “solitamente si pensa che sia indispensabile fare esperienze fuori dal comune per trovare spunti veramente originali. In realtà abbiamo sperimentato che nel processo creativo le cose funzionano diversamente: le migliori fonti di ispirazione sono la vita quotidiana, le esigenze concrete delle persone”. Importante il ruolo del Made in Italy non solo per l’economia italiana ma anche a livello internazionale, prosegue: “tutelare i prodotti del Made in Italy sul territorio nazionale e mondiale comporta difendere la piccola e media impresa. Il Made in Italy oggi identifica la cura nei dettagli, la qualità della materia prima e della realizzazione, la durevolezza, il design, il pregio del bene nel tempo.
Nella collezione Geographic di Lineasette la ceramica è protagonista degli spazi secondo forme nuove e contemporanee. I dettagli in gres porcellanato danno vita alla fantasia e al prestigio dei grandi viaggi nelle Americhe. Nelle case moderne minimali ed essenziali, questa forma artistica diventa un respiro “mondiale”, attraverso un design unico ed esclusivo.

 

In tema di digitale l’esperienza di Italfama, azienda di riferimento per la produzione di scacchi e scacchiere artistiche di alta qualità, va in altra direzione: con il loro ingresso in società, i figli di Aldo Marsili – appassionato di scacchi e fondatore dell’azienda nel 1976 in provincia di Firenze - Tommaso e Marco, apportano idee moderne e innovative. A loro si deve il lancio di nuove linee di prodotto, finiture e strategie aziendali. Del 2002 è l’apertura del punto vendita ufficiale a Firenze in Borgo San Jacopo vicino al Ponte Vecchio, del 2005 il debutto sul mercato online. Nel 2017 viene acquisita l’azienda milanese La Bottega dal Vasari, specializzata anch’essa nella produzione di scacchi e scacchiere artistiche in bronzo.

 

Risale agli anni ’60 la fonderia artistica di Santo Gobbi, tempi in cui si fondevano i primi candelabri in ottone con la terra di Francia, si lavorava a mani nude e il pezzo fuso si estraeva rompendo lo stesso stampo di terra con le dita. Le innovazioni risalgono già al 1972 quando il figlio Angelo acquista i primi macchinari e trasforma la ditta nell’attuale STILARS snc. Oggi la gamma produttiva è composta da oltre duemila articoli inseriti nei settori più disparati. Vengono affiancati all’ottone altri materiali quali ceramica, vetro e legno, impreziosite le finiture con anticature, argentature, dorature, cromature e verniciature. Il materiale impiegato per la realizzazione degli articoli è l’ottone, accostato in alcuni oggetti a vetro, legno e ceramica. “Il nostro fiore all’occhiello è il reparto meccanico. Le macchine a controllo numerico ci permettono di creare nuovi modelli. Tutti gli stampi sono in acciaio, tutte le lavorazioni curate personalmente dal nostro personale specializzato.”