Come cambiano i luoghi d’acquisto
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Come cambiano i luoghi d’acquisto

Gli incontri a HOMI sul tema New Retail and Brand Valorization sono il punto di partenza per una conversazione con l’esperto di business e strategia, pianificazione e sviluppo Alessandro Lorenzelli, docente, Managing Director and Head of Strategic Analysisdeconstruct.eu

Come saranno i luoghi d’acquisto del futuro e come cambierà il consumatore? Tecnologia e design continueranno ad avere rilevanza o si tratta solo di un momento di passaggio? A queste domande ha risposto il Dott. Alessandro Lorenzelli, che nel corso dell’ultima edizione di HOMI ha moderato gli incontri organizzati dal magazine Platform sul tema della New retail and brand valorization, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti una visuale sul mondo della progettazione retail attraverso l’analisi dei trend internazionali della progettazione dei negozi. Gli approfondimenti hanno affrontato il tema del ruolo del negozio fisico rispetto a quello virtuale, la sua spettacolarizzazione e l’importanza della vetrina nell’esperienza di relazione tra brand e consumatore.

 

Se la retail experience si basa sulla capacità di intercettare le nuove necessità e aspettative del consumatore finale, come il negozio deve mettere in luce il prodotto?

 

Uno degli errori più clamorosi che si possono fare è pensare che mercato e aziende siano entità che vivono in uno spazio distaccato dal resto. In realtà si parla di persone che vendono e acquistano beni e servizi con logiche “umane”. E, appunto,  in questo momento assistiamo da un lato al cambiamento generazionale dei consumatori che possono spendere – stiamo parlando della “generazione Z” (i nati fra il 1997 e il 2012) – ma in modi e con logiche per molti non tradizionali.

 

Lo spostamento più forte è verso il concetto di omnicanalità.  Dall’altro lato, il retail è massicciamente esposto alla tecnologia, perciò dobbiamo seguire i cambiamenti per sopravvivere, ma comprendendo prima lo spostamento del mercato, la tecnologia - o l'approccio 'omnicanale' per se' non risolve errori strategici.

 

 

Quindi, come i negozi possono essere rilevanti per il cliente? Che cosa vuol dire oggi vendere un oggetto, un prodotto e come lo si deve “mettere in scena”, per raccontarlo al meglio?

 

Indubbiamente il retail cresce con determinate condizioni economiche - per alcuni in maniera ciclica, per altri meno - e deve evolvere in funzione del contesto. Attualmente viviamo un momento in cui il negozio diventa il terminale di un processo omnicanale (che prevede cioè l’integrazione tra il mondo fisico e quello online). Questo ci permette di creare esperienze visivamente uniche.

 

Il retailer deve conoscere così bene i propri clienti da poter disegnare una soluzione davvero efficace per un bisogno immediato.

 

Gli acquisti sono influenzati per l'89% da una componente visiva, che deve quindi essere una parte importante del flusso di sensazioni che si muovono tra logica e sentimento, tra bisogni e desideri.

 

 

Qual è il ruolo della tecnologia?

 

L’ottimizzazione della tecnologia riunisce tutti i comportamenti d’acquisto dei clienti, creando al contempo un’esperienza innovativa che possa restare memorabile. l’obiettivo è quello di fissarsi nella testa del cliente, soprattutto ora che il cliente compie scelte aggressive. dobbiamo creare nella mente del cliente uno spazio dedicato solo a noi, esclusivo, dove dettiamo noi le regole.

 

 

E il ruolo del design?

 

Si tratta di integrare la creatività del designer alla capacità di utilizzo della tecnologia che, unite alla conoscenza del dei comportamenti d'acquisto e le preferenze del cliente, permettono di costruire un’esperienza retail davvero caratterizzante e memorabile.

 

 

Qual è quindi l’impatto della tecnologia e del design sul futuro del retail? Quanto di ciò che si sta verificando in termini di tecnologia e design rimarrà?

 

Prima questione: il retail è fisico in ogni caso e come tale ha dei costi, quindi tutto quello che va fatto deve essere in modo dogmatico applicato a logiche di programmazione della gestione aziendale. Seconda questione: tecnologia - e una certa creatività - possono supportare l’aumento del fatturato per metro quadro con impatti - tuttavia - sulla base dei costi e sull'operatività del negozio.

 

La domanda da farsi è se si riesca a gestire questa macchina o no.

 

Spesso ci si dimentica che il retail deve anche essere gestito da un buon manager, quindi, bisogna essere razionali nei confronti delle notizie che ci arrivano, anche e soprattutto se implicano cambiamenti nel modo di operare e relazionarsi col cliente.

 

A fronte della possibilità di creare macchine performanti è quindi necessario saper guidare e stare nel giusto circuito. In quel momento bisogna saperne molto ed essere al contempo umili nel voler conoscere il nuovo. Bisogna essere capaci di ascoltare e veloci a implementare, ma sempre avendo una strategia chiara in mente, dettata dal mercato.