KI-LIFE Sustainable Award: il futuro sostenibile inizia oggi
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KI-LIFE Sustainable Award: il futuro sostenibile inizia oggi

Il punto di vista dei giurati del premio KI-LIFE Sustainable Award, ideato e promosso da Kiki Lab in collaborazione con Homi Fiera Milano.

Giunge alla seconda edizione il KI-LIFE Sustainable Award, rivolto alle aziende italiane e internazionali dei settori di riferimento di HOMI che abbiano sviluppato prodotti o progetti nell’ambito di quattro categorie: Ambientale, Territorio, Sociale, Sostenibilità a 360 gradi.

 

A selezionare i quattro vincitori – uno per ogni categoria – una giuria composta da manager, professionisti, esperti di retail e sostenibilità in ambito ambientale e sociale.

 

Ecco il punto di vista di alcuni dei giurati sul ruolo della sostenibilità nelle scelte dei consumatori, su cosa si intenda con la parola sostenibilità e/o come fare un corretto storytelling di questo valore e con quali criteri intendono premiare aziende e prodotti.

 

 

Innovazione, impegno etico e funzionalità

 

Andrea Demodena, direttore Responsabile di Promotion ritiene che ormai i consumatori leggano attentamente le etichette e sappiano fare uso dei qr-code per avere maggiori informazioni sul prodotto, le materie prime, il ciclo di lavorazione. A fronte del prezzo che pagano per un prodotto si aspettano benefici per sé, ma anche per il pianeta.  

 

Il termine sostenibilità – chiarisce Demodena - è definito nelle normative sottese a CSR - corporate social responsibility e alle prassi ESG (environmental, social, governance) che guidano le scelte e gli investimenti delle aziende. Ma le persone conoscono poco le norme e le prassi che restano materia per specialisti. La narrazione dovrebbe fare riferimento a realizzazioni e progetti compiuti che abbiano rispettato la normativa di riferimento. “Un aspetto molto importante – sottolinea - è che la narrazione sia etica ossia rispetti a sua volta le linee guida che si riferiscono agli ethical claims (ISO/TS 17033). La narrazione deve essere veritiera, chiara, responsabile, insomma meno romanzata e molto più scientificamente impostata. Molto importante il ruolo delle immagini”.

 

Per quanto riguarda i criteri di scelta dei prodotti da premiare, Demodena li identifica nell’originalità della proposta, nel modo in cui è realizzata, nel livello di utilità. “Molto importante è anche la durabilità, la possibilità di riparare o modificare il prodotto per prolungarne l’impiego, la riciclabilità, la salubrità e sicurezza di ogni articolo”. 

 

 

La credibilità come priorità strategica a favore della sostenibilità

 

Secondo Francesco Farinetti, Amministratore Delegato di Green Pea la sostenibilità è uno dei driver essenziali nella scelta dei consumatori: oltre il 70% di essi dichiara di voler acquistare prodotti sostenibili, mentre meno del 30% trasforma questa volontà in acquisti concreti green. Dati che crescono a doppia cifra sui campioni della generazione Z, molto più attenta ai temi ambientali ma con meno, per ora, possibilità di spesa. “Abbiamo davanti una grande opportunità che dobbiamo leggere sempre in funzione delle logiche di ciascun mercato”.

 

Farinetti osserva che la sostenibilità viene vissuta da una parte da chi ha approfondito le tematiche legate alla sostenibilità ricercando brand che soddisfino i propri bisogni di trustability sulla filiera e la produzione sostenibile. Dall’altra da chi vive la sostenibilità come trend, portando a scelte di consumo più sporadiche. “Si tratta ancora della maggior parte del pubblico con cui è necessario bilanciare l’aspetto edonistico con le informazioni relative alla sostenibilità dove il tono di voce deve premiare la novità della scelta green”.

 

Nella selezione delle aziende e dei prodotti da premiare a HOMI Farinetti intende valutare 3 caratteristiche: impatto ambientale della produzione in tutti i suoi aspetti di filiera, sostenibilità e impatto sociale su tutti gli stakeholder del progetto, storytelling, ovvero come viene raccontato il progetto.

 

 

L’evoluzione di mercato e le continue opportunità di crescita

 

Paolo Micolucci, consigliere delegato di Brico io conferma quanto le ultime ricerche di mercato mostrino consumatori sempre più green e come essi stiano definendo le nuove regole di mercato, rappresentando un nuovo punto di riferimento. I modi con cui un’azienda può coinvolgere maggiormente i propri clienti sui temi legati alla sostenibilità variano tra i diversi settori e le decisioni di acquisto dei clienti plasmano la domanda di tutte le azioni commerciali. “In Brico io da più di due anni ormai abbiamo completamente dematerializzato il volantino: se si pensa che stampavamo quasi 30 milioni di volantini l’anno, abbiamo evitato di emettere circa 350 tonnellate di CO2 nell’atmosfera”. Una scelta all’insegna della semplificazione del rapporto diretto con l'azienda nel processo d’acquisto.

 

“Con il termine sostenibilità – spiega Micolucci - ci si riferisce al concetto di ‘soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura’, considerando che oggi il termine è approdato verso un significato più globale, che tiene conto della dimensione ambientale, economica e sociale. È poi altrettanto importante per un’azienda saper comunicare bene l’impegno nella sostenibilità”. “La strategia di uno corretto storytelling sulla sostenibilità – prosegue - si deve basare su alcuni assunti fondamentali tra cui identificare chiaramente le aree di miglioramento e le strategie che l’impresa deve mettere in piedi per raggiungere impatti positivi sulla sostenibilità e attuare una strategia continuativa per le attività di comunicazione”.

 

La scelta dei prodotti da premiare sarà guidata per Micolucci dalla sensibilità dimostrata dall’azienda attorno ai temi ambientali e all’attenzione al futuro del Pianeta, “ad esempio nella ricerca di nuovi materiali e prodotti che vadano nella direzione di soddisfare i bisogni della generazione presente tutelando quelli della generazione futura. Un altro aspetto importante che valuterò sarà la capacità dell’azienda nel far emergere il valore della sostenibilità”.

 

 

La Generazione Z protagonista nel cambiamento

 

Secondo Andrea Santambrogio Vice Direttore Generale Commerciale di Viridea il capire quanto la sostenibilità guidi le scelte dei consumatori dipende dal tipo di bene e dalla fascia di età. “In linea generale ritengo che per la fascia di età dal 20 ai 30 anni oggi sia più sensibile di chi ha più anni nelle scelte di prodotti sostenibili”. Santambrogio sottolinea che un prodotto è sostenibile in maniera inversamente proporzionale alla sua impronta ecologica. Quest’ultima “indica quanto l’ecosistema e le risorse della terra vengano sollecitate”. Quindi più un prodotto corrisponde a questi criteri più viene apprezzato (e selezionato come possibile vincitore).

 

 

Innovazione virtuosa: quando il talento sposa l’ambizione

 

La sostenibilità è vista da Laura Tarroni - direttore Casastile_New Business Media (Gruppo Tecniche Nuove) - come driver fondamentale soprattutto per i millennial. “Sostenibilità per me uguale a verità – sostiene Tarroni - ecco perché servono dei racconti veri ed emozionanti per creare coinvolgimento”. E infatti il criterio di selezione dei prodotti o aziende da premiare sarà in base all’individuazione di “un impegno sincero in ricerca e innovazione”.