Italiani e ordine in casa: sì alla tendenza minimal, ma senza rinunciare agli oggetti del cuore
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Italiani e ordine in casa: sì alla tendenza minimal, ma senza rinunciare agli oggetti del cuore

Dopo un anno di distanziamento sociale e smart working anche casa propria diventa un posto che ha bisogno di essere rivoluzionato, rivalutato e, in qualche caso, anche riqualificato.

L’applicazione di sfondi ad hoc per nascondere il background visibile durante le conference call, infatti, possono gestire l’inappropriatezza o il disordine degli spazi casalinghi agli occhi degli altri, ma quando si inizia a guardarsi intorno, durante le lunghe ore quotidiane passate al pc, sicuramente, la necessità di ottimizzare e razionalizzare gli oggetti dentro casa inizia a farsi sentire. La domanda, però, sorge spontanea: come liberarsi di ciò che non si vuole più in maniera virtuosa e senza buttare nulla? La risposta, ancora una volta, arriva dal mondo digitale. In quella grande risorsa che è il web, infatti, oggi esistono molteplici portali dedicati proprio alla compra vendita tra privati che, soprattutto in questi ultimi dodici mesi, hanno avuto un aumento vertiginoso del traffico anche proprio in relazione a questa nuova tendenza. Un trend che secondo una recente analisi realizzata per eBay da Squadrati, società di ricerche di mercato e analisi semiotiche, ha portato gli italiani a essere amanti dello stile minimal, ma con qualche deroga. 

 

 

DECLUTTERING? TENDENZA DA GEN Z

 

L’analisi, infatti si è posta l’obiettivo di delineare i profili del popolo tricolore in fatto di ordine casalingo, restituendo una fotografia di come interpretiamo il cosiddetto decluttering. Guardando più da vicino i risultati del rapporto, si scopre che il grado di accordo degli intervistati con alcune affermazioni delinea l’immagine di un’Italia che idealmente ama l’ordine, considerato sinonimo di benessere personale, ma che al contempo di alcuni oggetti proprio non riesce a liberarsi. In questo senso, per esempio, il 71% pensa che le case in ordine e minimal trasmettano benessere, al 70% piace eliminare qualcosa di vecchio per far posto al nuovo e il 66% pensa che liberarsi delle cose inutili significhi prendersi cura di sé. Sono i giovanissimi della Gen Z i più attenti ai nuovi trend: più degli altri sanno cosa significa decluttering (35%) o ne hanno già sentito parlare e sono anche quelli più concordi con il metodo KonMari, e quindi che “per vivere una vita più felice bisogna liberarsi di tutti gli oggetti che non ci danno più gioia” (81%). Meno concordi i Baby Boomers (38%).

 

 

LIBERARSI DEGLI OGGETTI RIDUCE LO STRESS

 

Una pratica, quella del decluttering, con cui intende cimentarsi questa primavera il 74% degli intervistati: ad avere intenzione di liberarsi delle cose superflue sono soprattutto le donne (79%). Dando uno sguardo alle nostre case, poi, ne risulta che, secondo il 70% del campione, sono ordinate e nel 52% dei casi hanno poche cose in giro. Ci riveliamo perciò amanti degli spazi minimal: meno oggetti ci sono in una casa, meglio è (59%) e, nei momenti di crisi o di stress, liberarsi di alcune cose ci fa stare bene (58%). A preferire spazi ordinati con poche cose sui ripiani sono soprattutto i Millennials (41%).

 

 

LIBRI, CELLULARI E SOPRAMMOBILI, I PIU’ DIFFICILI DA LASCIAR ANDARE

 

In fondo, però, siamo anche un popolo di “formichine” che tende a conservare per motivi sentimentali (62%) - particolarmente vero per le donne, per cui la percentuale sale al 70% - o per motivi di utilità (56%), come raccontano i 4 profili degli italiani in fatto di ordine casalingo. In generale, però, il non riuscire a trovare la giusta collocazione alle cose è più frequente in particolare tra i Baby Boomers (45%), mentre dichiara che la ragione dell’accumulo è l’essere disordinato soprattutto la Gen Z (34%) e il non sapere dove smaltire i diversi oggetti è una motivazione addotta più dagli uomini (30%). Decide invece per la rivendita il 54% degli italiani: sono molto più propensi a vendere soprattutto i giovani della Gen Z e i Millennials (rispettivamente 74% e 64%) e chi risiede nel Nord Est o in Centro Italia (entrambi 60%). Tra i motivi per cui si vendono i prodotti emergono anche quelli più di ecosostenibilità, ovvero l’attenzione per l’ambiente e la società (38%), nonostante l’obiettivo di guadagnare qualcosa sia ancora predominante (62%). Ma quali sono gli oggetti più venduti? In testa ci sono i libri, indicati da quasi 3 italiani su 10, cellulari e smartphone (24%), soprammobili (23%), capi d’abbigliamento (21%) e scarpe (16%).