Oltre lo spazio: nuove opportunità per il settore dell’home decor
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Oltre lo spazio: nuove opportunità per il settore dell’home decor

Lo “stare a casa” ha generato un forte bisogno di “stare fuori”, anche senza uscire. Gli spazi dell’abitare diventano fluidi, esterno e interno di integrano, le nuove abitudini abitative indotte dalla pandemia rendono gli spazi all’aperto i nuovi protagonisti dell’abitare

Sull’onda della rinnovata esigenza di spazi all’aperto indotta dalle chiusure forzate di questo ultimo anno, il mondo outdoor è decisamente alla ribalta. Complici anche le agevolazioni legate al Superbonus 110% introdotte dal decreto Rilancio, sono aumentati anche gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli spazi esterni. Secondo i dati rilevati da habitissimo.it, portale che mette in contatto chi deve ristrutturare o riparare con i professionisti del settore, nel 2020 le richieste sono cresciute del 30% rispetto al 2019, in particolare per lavori di sanificazione e pulizia, giardinaggio, costruzione di piscine e installazione di tende da sole. E, stando al sondaggio condotto dallo stesso portale, il trend è in crescita: il 61% degli intervistati intende fare delle migliorie in casa nel corso del 2021 e sfruttare il Superbonus. Il 21% intende ristrutturare casa integralmente, il 20% vuole rifare le zone esterne della casa.

 

Il processo di cambiamento innescato dalla pandemia sta quindi consolidando e accrescendo la tendenza che vede gli spazi esterni come estensione di quelli interni, nonché la necessità di renderli funzionali non solo nei mesi estivi. E, stando alle oltre 150 tendenze presentate dai Pinterest Predicts per il 2021 “le persone stanno riprendendo in mano i propri desideri, la propria individualità e la propria vita. E lo fanno per se stesse, per i propri cari, per la comunità e per il mondo intero”.

 

Questo risveglio di interesse e di riscoperta della connessione con la natura, del “portare l’outdoor in” e “l’indoor out” si riflette nella disciplina della biofilia che, applicata al design e all’architettura è un’opportunità per ristabilire il contatto fra l’uomo e l’ambiente. Il termine fu definito nel 1984 dal biologo di Harvard Edward O. Wilson come “innata tendenza a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”.

 

Se ben progettati, gli oggetti e le architetture, hanno infatti la capacità di migliorare la convivenza tra l’ambiente costruito e quello naturale, con la positiva ricaduta sul nostro benessere. Perché, come afferma l’architetto giapponese Kengo Kuma, progettista del nuovo “ufficio biofilico del futuro” Welcome, feeling at work, che sarà pronto nella zona del Parco Lambro a Milano nel 2024: “nel progetto architettonico, elementi naturali come vegetazione, luce, aria e legno stimolano i sensi e fanno la differenza, sul posto di lavoro ma anche nello stile di vita: migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività. La sostenibilità è il tema principale del nostro futuro e una responsabilità sociale per qualsiasi settore e società”.